martedì 6 novembre 2012

sono stanco e fragile

Una giornata durissima, oggi al lavoro. 
Quando sono stanco, sono più debole, più fragile. Più bisognoso di quell'abbraccio consolatorio che non ho più. Oggi più di ieri avrei voluto tornare a casa e trovare lei.

Ho saputo che sta tagliando fuori dalla sua vita il mondo intero. Non solo me. Questo dovrebbe "consolarmi", no? Se è lei che è "impazzita", allora non è (tutta) colpa mia se è finita tra noi, giusto?

Sicuramente questa notizia mi fa sentire "meno responsabile". Il mio delirio di onnipotenza non arriva fino al punto di essere razionalmente convinto di poter risolvere tutti i problemi delle persone.

Tuttavia ci sono altre riflessioni nel mio stream of consciousness... Non sono riuscito a salvare Patrizia dai suoi demoni (ma lì, almeno, ero piccolo), non sono riuscito a risolvere i problemi di Monica, non sono riuscito a impedire che Samantha "scapocciasse" (parola sua). I casi sono due: o io trovo tutta gente dai problemi irrisolvibili oppure... PORTO SFIGA!

In realtà c'è una terza possibilità... Non puoi salvare chi non vuole essere salvato. E chi non ti da' la possibilità di salvarti non vuole essere salvato. Io lo so bene. Quando ero chiuso nel mio castello - apparentemente - dorato con Monica, nessuno poteva salvarmi, nessuno poteva tirarmi fuori. Non ho dato a nessuno la chance di entrare nel mio mondo finchè non ho deciso io che bastava.

Ad un certo punto - per mille motivi che non so, non capisco e non voglio discutere di nuovo adesso - Samantha mi ha tagliato fuori. Non potevo farci niente, non ho potuto farci niente. E' stata una scelta sua. Non mi ha dato nessuna chance reale di farci qualcosa.

Dio solo sa quanto  questa cosa mi faccia male. 

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Giusto ieri discutevo del fatto che si cresce con la sofferenza, con i rifiuti e con le difficoltà. Io non volevo affatto crescere. Stavo bene piccolo. Non mi fregava niente di "raggiungere una migliore consapevolezza di me stesso", fanculo!
La vita rimane una merda, secondo me. Per un momento di autentica felicità ce ne sono MILIARDI di schifosa mediocrità e MILIONI di orrenda sofferenza. Non si pareggia. Per niente. 

4 commenti:

  1. ciao Davide.
    Prima di tutto volevo farti i complimenti per le tue vittorie al bowling!!
    Volevo anche farti sapere che nonostante non ti risponda spesso ti seguo assiduamente.
    Volevo anche dirti che "Una MAGGIORE AUTOCONSAPEVOLEZZA DI SE STESSI" per me salva e da senso alla vita, poi vedi tu!!
    Comunque stai facendo passi da gigante,complimenti ancora.
    A presto Vilma

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  2. Anche io volevo restare piccolo. Quando avevo 7 anni uscivo da scuola, mi ammazzavo di calcio e bici in cortile, facevo due compiti inutili, guardavo Goldrake, cenavo e alla sera ero cotto, mi addormentavo presto e si ricominciava. A suo modo era una gran vita.

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  3. Sono certo che, da uomo maturo ed equilibrato quale io dovrei essere, giunto oltre i 40 anni, dovrei "scegliere" il messaggio di Vilma tra i due.

    Naturalmente io, invece, sottoscrivo per tutta la vita il messaggio di Luca! :D

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    Seriamente, io intendevo piccolo SIA nel senso di bambino che nel senso di "non necessariamente cresciuto e forgiato attraverso la sofferenza". Se non prendi delle bastonate pare tu non impari niente nella vita... La domanda che mi pongo è: SIAMO SICURI che non sia meglio rimanere ignorante e non prendere le bastonate?

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  4. Porti sfiga

    Buonanotte tesoro

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