lunedì 10 settembre 2012

un passo avanti e uno (o più) indietro

ieri è stata una buona giornata (a parte il torneo provinciale di singolo dove ho fatto schifo e mi sono anche fatto male!) ma oggi, puntualmente, è arrivata la "punizione" per aver passato una giornata quasi buona.

Mia madre (santa donna!) è andata al posto mio a prendere "la mia roba" a casa della mia ex compagna (scrivere questa formula mi fa ancora salire le lacrime agli occhi...) e io adesso devo andare a vedere i pacchi, fare una scelta di cosa tenere e cosa buttare - resistendo alla tentazione di bruciare tutto per il dolore che mi provoca rivedere le cose che avevo/mettevo/vedevo/vivevo con lei - e ho paura e sto male.

Paura del dolore che SO mi provocherà aprire quelle buste e quelle scatole.

Io ho una - maledetta! - memoria fotografica. Di ogni cosa SO DOV'ERA A CASA (sua). Quindi rivedere ogni singolo oggetto o vestito mi farà pensare al posto che occupava, ad ogni volta che ci passavo davanti o lo prendevo per usarlo e al fatto che adesso quel posto è vuoto in quella casa e che magari già domani sarà occupato da qualcos'altro... e presto di qualcun altro.

Lo so che non è quello il punto.. Anche se rimanesse sola per tutta la vita questo non cambierebbe nulla della situazione e della mia sofferenza ma... immaginarla tra le braccia di un altro mi è - semplicemente - insopportabile.

Come ha commentato anonimo (chissà chi era?) nel post precedente "mi ero perso". Verissimo. Che mi stia ritrovando è cosa tutta ancora da discutere.

Nessun commento:

Posta un commento