magari è capitato solo a me perchè sono io che ho qualcosa che non va...
quando io ho trovato una persona da amare, con cui stare e con la quale credevo di poter invecchiare insieme, sono immediatamente stato disposto a deviare la mia strada (sempre ammesso che io ne avessi una tracciata, s'intende) farla coincidere il più possibile con la sua.
Parliamo di sciocchezze (a che ora esci per andare/tornare a lavorare, usciamo insieme?; anche io metto i coltelli con la punta in alto nello scolapiatti)
come di cose importantissime (il tuo lavoro è fondamentale, in fondo abitare a Roma mi piace; meglio una casa più grande in periferia che un monolocale in centro).
Ho trovato donne che invece avevano una strada loro (che magari cambiava nel tempo) ma che loro percorrevano con apparente sicurezza e senza bisogno del mio aiuto. Ho sempre avuto l'impressione che la frase - non detta - al fondo di tutto ciò fosse:
"Vuoi stare con me? Io sto andando lì, se vuoi venire..."
Io sono sempre stato troppo debole o troppo innamorato o troppo spaventato dall'essere rifiutato per opporre qualcosa.
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Fin qui il rimpianto. Adesso viene l'atto d'accusa.
VOI DONNE (quelle che ho incontrato io, almeno, ma ne ho sentite anche altre di storie simili) all'inizio vi fate piacere questo tipo d'uomo: che vi cura, vi ama, vi adora, vi segue e vi serve, all'occorrenza. Che si interessa delle "cose da donne", che vuole conoscere le vostre amiche e la vostra famiglia, che è fiero di voi e che racconta a tutti che donna meravigliosa siete.
AD UN CERTO PUNTO, però, tutto questo diventa come per un malvagio sortilegio, pesante, asfissiante, immaturo, NON equilibrato.
Ad un certo punto "ho bisogno dei miei spazi"... "questa è una cosa mia che vorrei fare da sola"... "tanto la palestra non ti è mai piaciuta, ci venivi solo per stare con me" (APPUNTO!)
potrei fare altri mille esempi ma il concetto è chiaro.
Così finisce che LE STESSE COSE che facevo prima e che erano atti d'amore e di gentilezza, diventano segni di mancanza di personalità, indice della mancanza di una vita propria, potenziali prevaricazioni o comunque atti oppressivi.