domenica 14 ottobre 2012

l'analisi, questa esperienza meravigliosa!

il mio psichiatra (che si è finto solo psicologo per anni per rifiutarsi di prescrivermi farmaci!) è un tipo fantastico.

E' un vero peccato che il nostro sia un rapporto professionale, perchè sarebbe stato interessantissimo averlo come amico. 

Ogni volta che vado da lui (non troppo spesso, sfortunatamente) gli faccio una specie di "riassunto" delle cose importanti successe nel tempo intercorso dalla seduta precedente.
Spesso, nei mesi scorsi, questo riassunto durava minuti e minuti ed era "denso" di cose drammatiche, dolorose, pesanti e - per me - rilevantissime.

L'ultima volta gli ho detto che, per una volta, non era successo niente di drammatico, che io stavo ancora soffrendo ma un pochino meno di quando volevo farla finita e che ero riuscito a passare quasi un giorno intero senza disperarmi.

Ho concluso il mio riassunto con "...quasi mi sento deluso che non sia successo niente di drammatico da raccontarle...". La sua risposta mi ha spiazzato e mi ha fatto ridere.

Ha risposto, parola più parola meno "ERA ORA CHE LA SMETTESSE DI RIPORTARMI TUTTO QUEL MARE DI DOLORE O SOFFERENZA ESAGERATA! TUTTA MONDEZZA CON LA QUALE NON POSSO FARCI NIENTE! A ME SERVE VITA NORMALE, PERSINO NOIOSA CON LA QUALE POSSIAMO LAVORARE"

Vale o non vale i soldi che costa? :-)

2 commenti:

  1. Ciao davide
    quante cose nuove hai raccontato!!
    La mente comincia a spaziare e a uscire da quel tunnel in cui si era infilata!
    E' tornata anche tua ironia ed è tornato il "prima" di questa storia!
    Continua, sei una bella persona.
    Ancora un abbraccio
    Vilma

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  2. Ero sempre stato convinto di essere una persona interessante, ricca, intelligente, pieno di risorse.
    Ora non ne sono più tanto convinto.

    Posso ragionarci sopra, posso fare l'ironico e l'autoironico, posso persino fare quello incazzato ma ho preso un colpo veramente duro da assorbire. Ho paura che ciò che rimane di me non sia neanche lontanamente simile a ciò che ero prima.

    Spero di cambiare idea.
    Per il momento mi sento Milla Jovovich in Resident Evil: mi sono svegliato in un ospedale e fuori da lì il mondo è in rovine. Sono vivo e sto combattendo ma mi aggiro in uno scenario post-apocalittico.

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